lunedì, novembre 03, 2008

libertà è partecipazione...


Come tutti sapete questo blog nacque a seguito della sconfitta alle amministrative del 2006, da parte di un gruppo di ragazzi con l’intento di capire cosa era andato storto, di far sentire la nostra voce, di dire che c’era un'altra Bojano ormai stanca di questa politica per clientelismo.

L’intento era quello di creare un folto gruppo, una partecipazione di denuncia attiva, la possibilità di mettere in risalto tutti i possibili disagi, ma purtroppo riuscire a coinvolgere non è cosa semplice, gli impegni sono molti, chi studia fuori sede, chi per lavoro, e il blog è andato morendo progressivamente.

Ma ora, crediamo che sia giunto una ventata di aria fresca, riteniamo di aver trovato un gruppo invogliato ed attivo, con cui poter dar vita al nostro progetto iniziale.

Come riportato nel loro blog

Non c’è modo di coinvolgere i nostri dipendenti comunali per spingerli ad affrontare i problemi della popolazione. Non c’è modo di invogliare alcun assessore al tentativo di trasformare Bojano in un Comune Virtuoso. E’ per questo che chiediamo a tutti di provarci insieme: il futuro dell’area matesina dipende da chi la vive, non da chi la governa. Non si può più rimanere dietro le finestre e le tastiere dei pc a sperare che magicamente “cambi qualcosa”. E’ ora di farsi sentire, di farsi vedere e risvegliare la coscienza. Chi pensa e sente, come noi, che qualcosa può ancora cambiare e vuole contribuire attivamente partecipi comunicando la propria mail e diffondendo l’iniziativa: tutte le prossime azioni verranno create ed elaborate insieme tramite la mailing list del blog e un forum di prossima apertura.

Comunica la tua partecipazione su http://bojano.altervista.org

giovedì, luglio 10, 2008

De Matteis: c'è chi rema contro il trofeo del Matese

fonte primapaginamolise.it

A denunciare pubblicamente le difficoltà e gli ostacoli che qualcuno sta creando ad arte alla società organizzatrice, la Promo Sport Molise, è il consigliere regionale Rosario De Matteis che, quando era assessore allo Sport, fu tra quelli che sostenne fattivamente il progetto di Stefano Ciallella, atleta delle Fiamme Azzurre, e del sodalizio bifernino, di ripristinare quella che era la vecchia gara podistica della Matesina.

«Si ha l'impressione che non sia stata capita del tutto l'importanza del Trofeo del Matese, evento sportivo di grosso rilievo che pubblicizza all'esterno l'immagine della particolare predisposizione per il turismo sportivo dell'area matesina» ha dichiarato De Matteis.


«Nei confronti di questa manifestazione c'è una evidente sorta di boicottaggio da parte di qualcuno che sta facendo del tutto per impedire che venga pubblicizzata in modo adeguato e che ci sia un ritorno di immagine per Bojano e l'area del Matese. Sono cose di un'estrema gravità che non penalizzano Ciallella o la Promo Sport, bensì Bojano e tutta l'area del Matese.

Voglio solo ricordare a qualcuno che questa edizione, a differenza delle precedenti svoltesi durante le festività del Santo Patrono della città, è stata anticipata agli inizi di agosto per la concomitanza dei Giochi Olimpici di Pechino, uno spostamento di data che porterà nel centro bifernino atleti di caratura internazionale, tra i quali il campione olimpionico Stefano Baldini, nel cui programma di preparazione verso le Olimpiadi, pubblicizzato sul suo sito internet, figura anche la gara di Bojano».

Ci auguriamo che l'assessore comunale allo Sport, Gianluca Colalillo, sappia dare tutto il sostegno alla Promo Sport nell'organizzare questa manifestazione sportiva, come del resto sta facendo egregiamente l'assessore alla Cultura, Daniela Alonzo, nel suo settore per l'allestimento del Matese Friend Festival.

lunedì, giugno 23, 2008

Soldi del terremoto per il wi-fi

fonte Repubblica.it

SAN GIULIANO DI PUGLIA - Saranno pure terremotati, costretti ancora oggi a vivere nei prefabbricati di legno, costruiti dalla protezione civile subito dopo il sisma. Saranno pure trascorsi quasi sei anni da quel maledetto terremoto del 31 ottobre 2002 che ha portato morte e distruzione in Molise, ma adesso i quasi duemila residenti delle baraccopoli di San Giuliano, Colletorto e Bonefro sono "cittadini digitali". Proprio così recita infatti lo slogan del progetto Silcra.

Un milione di euro di fondi pubblici per portare il sistema wi-fi (una connessione veloce ad Internet attraverso la banda larga) nei comuni più danneggiati dal terremoto del Molise. Il problema è che per far tornare queste famiglie nelle loro abitazioni, pare occorra ancora tempo. E così, per ora, sono "cittadini digitali", ma tra le baracche.

Per completare le nuove case servono altri fondi pubblici. Eppure dei 550 milioni di euro erogati dallo Stato per il sisma (fino ad oggi), solo 248 sono stati effettivamente investiti per la ricostruzione, mentre 170 milioni sono stati utilizzati per il "programma di ripresa produttiva" e per "promuovere il territorio".

Un calderone nel quale sono finiti anche finanziamenti alle attività più stravaganti: dalle selezioni per Miss Italia, passando per il progetto di ricerca sulla patata turchesca, agli impianti sciistici di Capracotta, al monitoraggio delle api, agli esperimenti per il ripopolamento delle seppie, al museo del profumo, fino alla sponsorizzazione di un reality show estivo di Mediaset. Una serie di investimenti discutibili, ora al vaglio del procuratore capo della Repubblica di Larino, Nicola Magrone, che ha aperto un'inchiesta.

Ma se da un lato per finanziare la ripresa, si continua a concedere soldi facilmente e in velocità, dall'altro, per la ricostruzione si procede molto lentamente. Secondo il commissario straordinario per il terremoto, Michele Iorio, nominato nel 2003 proprio dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, occorrono complessivamente 5 miliardi di euro per far uscire il Molise dal disagio. Non solo, la somma richiesta per la ricostruzione di San Giuliano di Puglia (1000 abitanti) è di 450 milioni di euro per le case private e un miliardo di euro per opere pubbliche "di interesse strategico".

Il comune di Termoli, poi, appena sfiorato dalla scossa, alla fine del 2004 ha presentato un conto di 70 milioni di euro per la "ricostruzione". Ed ecco così spuntare dal calderone degli investimenti per la "ripresa produttiva" il finanziamento per "far uscire i residenti dell'area del terremoto dall'isolamento tecnologico": 880 mila euro, presi dal "fondo straordinario ministeriale per il sisma" ed il resto, sovvenzionato dai privati e dai quattro comuni interessati. Tutto attraverso un semplice decreto firmato dal commissario Iorio, che oltre a ricoprire anche la carica di presidente della Regione, è il leader regionale di Forza Italia.

Ma anche lo stesso progetto Silcra procede a rilento. Mancano ancora i media point nelle scuole e il "corso di alfabetizzazione digitale per gli anziani", così come previsto nel progetto approvato. "Sarà tutto pronto entro l'estate, poi toccherà agli utenti utilizzare a pieno il sistema", assicura il responsabile Gianfranco De Gregorio. Di certo c'è, che a due anni da questo investimento pubblico sono state attivate appena 410 connessioni wi-fi per altrettante famiglie. Seicento sono ancora in lista d'attesa. E da gennaio, la connessione sarà a pagamento.

Così, il paradosso è che nelle casette di legno dei villaggi provvisori, internet cammina (a caro prezzo) solo più velocemente. Molto perplesso don Ulisse Marinucci, 35 anni, parroco del paese: "Mi stupisce come la pubblica amministrazione, autorizzi questo tipo di investimenti, non certo primari. Si rischia di far percepire alla popolazione che vive nei prefabbricati già da sei anni, che la provvisorietà sia una condizione oramai definitiva".

martedì, maggio 13, 2008

il 'modello Molise'

Fonte EXIT (LA7)

Nonostante le ingenti risorse spese, l’Italia rimane priva di
quelle infrastrutture che pure le sarebbero necessarie. Di chi è la
colpa? Perché l’Italia è fanalino di coda in Europa per la realizzazione
di opere pubbliche, grandi o piccole che siano?
Tutto sembra sbloccarsi
solamente quando si dichiara “lo stato di emergenza”. Il nostro primo servizio,
che potete vedere nel player, mostra chiaramente come in Italia sia
difficile portare a termine una grande opera: burocrazia, lentezze,
legislazione complicata; insomma sembra un “gioco dell’oca”, come dice il
nostro filmato.
Particolare attenzione merita soprattutto l’inchiesta curata
da Claudia Di Pasquale e Teresa Paoli, che sono andate a vedere cosa è successo
in Molise, dopo la tragedia di San Giuliano
, dove - a causa di un terremoto
- nel 2002 morirono 27 bambini, rimasti sotto le macerie della loro scuola.